Nel 2021 il MAP ha inaugurato la sua stagione di ricerche nei Monti Aurunci con la prima ricognizione nella valle carsica della Piana del Campo (Itri, IT). Tale attività di ricognizione aveva come obiettivo principale quello di comprendere la natura di alcune anomalie individuate tramite l’osservazione dei dati LiDAR disponibili per il comprensorio.
Le strutture rintracciate sono riferibili per lo più ad un complesso insediamento di età medievale e moderna con occupazione che risalgono fino al secolo scorso. Un preliminare studio tipologico ha evidenziato la diffusa presenza di capanne con zoccolo in pietra, generalmente circolari con copertura lignea, spesso in connessione con strutture ellittiche, alcune suddivise al loro interno, probabilmente destinate al ricovero di animali, forse pecore o capre, anche se la diffusa presenza di alberi di pero, oggi per lo più spontanei, suggerisce un diffuso utilizzo per il pascolo brado dei maiali. Gli edifici riconoscibili, che attendono uno studio sistematico, mostrano anche varianti più complesse: recinti, gruppi di capanne, strutture ellittiche abitabili con copertura in laterizio.
Un altro elemento caratteristico della Piana del Campo è rappresentato dal complesso sistema di ricarica e drenaggio delle acque, costituito dai numerosi pozzi-cisterne e dalla rete di canalizzazioni individuate dal LiDAR e dai rilievi. La gestione dell’acqua come risorsa da accumulare durante la stagione delle piogge doveva aver rappresentato la principale preoccupazione per la comunità che occupava la Piana, ottenendo così il duplice risultato di creare un approvvigionamento idrico per le colture e per gli animali durante le stagioni aride, unitamente un’efficiente rete di drenaggi delle acque in eccesso in quelle umide.
La posizione della valle si trova anche lungo uno dei numerosi percorsi secondari che dalla valle del Liri portavano alla costa verso il raccordo con la strada principale rappresentata dalla Via Appia. Da questo punto di vista, quindi, il controllo diretto esercitato sulla valle e sui corsi d’acqua che la attraversavano è politicamente ed economicamente decisivo, come dimostra anche la posizione del castello di Campello, a cui faceva riferimento la comunità della Piana, all’imbocco della valle entrando da Nord-Est. Le strade di montagna, e le caratteristiche pedologiche e geomorfologiche, suggeriscono la forte presenza di un’economia basata principalmente su sistemi strettamente integrati e complementari di pratiche agro-silvo-pastorali, in cui le strategie legate alla mobilità, come la transumanza, potrebbero essere state le forme adattive di successo più durature in questo tipo di paesaggi.